
Le più recenti vicende afgane sembrano ricalcare quella storia. Inquinamento a base di proiettili di uranio impoverito (sic!), festini in caserma a base di sesso e frustino, droga per consumo militare interno e commercio internazionale di droga sotto la supervisione delle truppe.
Ci dicono che le truppe USA che compaiono in certi video di YouTube (voce di ricerca sulla home di YouTube: Heroin smuggling by CIA) nei campi di oppio in Afganistan sono presenti per supervisionare la distruzione delle colture o dei raccolti affinchè non prendano la strada dell'esportazione clandestina verso l'occidente, ma non è vero.
Questo sito ne testimonia l'opposto, e cioè che le truppe USA supervisionano le coltivazioni nelle varie fasi, dalla semina, alla crescita delle piantine, alla maturazione fino al raccolto e, oltre, fino al magazzinamento e alla tassazione dei proventi, nonchè la produzione degli stupefacanti.
Lo avrebbe affermato nel novembre 2009 il ministro afgano della Counter Narcotics Generale Khodaidad Khodaidad , per cui "la maggior parte dei raccolti sono stoccati in due province controllate dalle truppe degli Stati Uniti, del Regno Unito e del Canada. Ha anche detto che le forze NATO tassano la produzione di oppio nelle regioni sotto il loro controllo e che le truppe straniere stanno guadagnando denaro dalla produzione di stupefacenti in Afghanistan".
Inoltre, un recente rapporto delle Nazioni Unite afferma che "l'oppio afgano sta avendo un impatto devastante sul mondo, uccidendo migliaia di persone nei paesi consumatori".
Non è il caso di rammentare che cos'è l'oppio, nè che da esso si ricava la morfina, e da questa si ricava l'eroina.
Non è il caso di elucubrare, qui, gli effetti di tali droghe, basta la confessione shock di Francesca su YouTube, o quest'altra testimonianza , più cruda delle precedente, e le altre che si possono vedere su quella pagina web.
Il nostro Paese ha affrontato la problematica con la cura, cioè tentando la via del "minimo danno sociale" poichè gli effetti collaterali sono reati come i furti o lo spaccio che servono al consumatore per finanziarsi le dosi giornaliere.
La malattia, paradosso della sanità pubblica, viene riscontrata generalmente dagli agenti delle forze dell'ordine che provvedono ad informare il Prefetto il quale, dopo avervi tolto i documenti come passaporto, carta d'identità e patente di guida, obbliga il drogato alla somministrazione controllata di metadone e subutex nelle strutture sanitarie pubbliche come i SERT specializzati nel il trattamento della dipendenza da stupefacenti.
Se l'agente vi trova addosso una dose giornaliera siete avviati al SERT, se ve ne trova di più siete avviati al carcere in quanto ritenuti spacciatori. E' la legge, figliolo ! La legge del 1975 rivista in tono forcaiolo da Fini e Giovanardi nel 2006.
Facile ! No ? O t'accontenti della droga di Stato o vai in galera. Non importa se è una canna o una pera.
Nulla si dice mai, tuttavia, sul colpire le grosse organizzazioni criminali che fiancheggiano quelle truppe di cui dicevamo prima, in una specie di concertazione nella quale c'entra anche la politica e le grandi aziende multinazionali (vedi Fabio Mini, La guerra dopo la guerra, Einaudi 2003, pp. 294, € 14,00).
Nulla si dice sui motivi che portano un giovane a diventare consumatore, sulla caduta dei valori, sui paradigmi che vengono presentati come "vincenti": furbizia, corruzione, sfregio del collettivo, ecc..
Leggere il libro di Vittorini Andreoli per farsi una panoramica del fenomeno droga neli ultimi 50 anni è un'esperienza che consiglio ai giovani e ai genitori, nonchè ovviamente agli operatori delle comunità, dei SERT, delle scuole e delle associazioni giovanili in genere.
Se quanto sopra non vi basta a farsi un'idea dei miti, dei riti, e dei soldi che sono nella pratica della droga, guardata questo documentario (1h.36').
2 commenti:
Ti invito a dare un'occhiata ai miei ultimi due post, che lanciano la "Giornata dell'ingenuità". Aspetto riflessioni, proposte, suggerimenti, un logo. Coraggio!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
Caro torietoreri, è un pò che non ti leggo, ma ora vado a trovarti, solo che ti risponderò domani, data l'ora.
Cordialità da Pacoloio
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