lunedì 5 agosto 2013

Io non mollo V.s Boia chi molla

L'ultimo a dirlo è stato appeso là, sulla pensilina di un distributore di benzina, a testa in giù, e non fa più l'arrogante, né il duce. Si credeva onnipotente.
Un altro ripete la frase maledetta, e non pende da nessun distributore di benzina, ma si affaccia su un palchetto, arrogante tanto quanto l'altro, per prendere in giro l'Italia e il mondo interi.
Allora nessuno era più simpatizzante del duce, ma arrivò un figuro strano, di nome Togliatti (anche lui col vizietto delle signorine, che a 53 anni lascia la moglie e si mette con una di 26), che fece un bel bucato profumato delle vecchie facce che ancora ci ritroviamo, figli e figliocci, sullo scenario politico attuale.
Come se la storia fosse stata buttata nel cesso, insieme alla Costituzione.
Ora aspettiamo qualche altro "coraggioso" che faccia un analogo bucato.

Dice che è innocente, ma solo chi non ha capito la sentenza della Cassazione può crederlo.
In pratica (sintetizzo grossolanamente da Massimo Giannini su Repubblica del 10-5-2013) ha costituito una società all'estero per acquistare diritti televisivi dai legittimi detentori a 100 euro, e tale società li ha rivenduti a 1000 a Mediaset (il metodo va avanti dai tempi di Craxi).
Quella società paga un becco di tasse sui 900 euro guadagnati nel paradiso fiscale dove ha la residenza - che sò, ad esempio il 5% su 900, cioè 45 euro.
Mediaset denuncia redditi inferiori di 1000 euro sui quali, ovviamente, non paga tasse allo Stato Italiano - anche qui, che sò, poniamo il 30 % di 1000 cioè 300 euro (che non vanno da Mediaset alle casse dell'erario).
Alla fine, quella società si trova in tasca 865 euro puliti di tutto (=900-45). Mediaset, inoltre, distribuisce utili agli azionisti per una somma inferiore di 865 euro.
Siccome il padrone di quella società e Mediaset sono la stessa persona (circa, e salvo prestanome d'obbligo), il cavaliere si trova con 865 euro che può spendere a suo piacimento che, di solito, si chiamano fondi neri.
Che ci fa con questo tesoretto (si parla di milioni di euro)? Ci compra la biancheria nuova per la casa (la nuova fidanzata non vuole dormire in quella di Veronica), un po' di birre di riserva per gli amici per l'estate che si annuncia calda, e per il resto anche qualche senatore, qualche giudice, qualche avvocato (specie se inglese), ci mantiene qualche mignotta (circa 30 o 40, ma quelle costano poco, si accontentano di pane e nutella), e via dicendo.
Poi dice che è innocente.
Schiere di mignottone d'alto bordo, non come quelle dell'Olgettina, e sia di genere maschile che femminile, gridano al mondo che, in fondo, non aver pagato quei 300 euro di tasse è poca cosa rispetto ai tanti soldi che, invece, paga ogni anno allo stato. Un po' come se un cittadino avesse messo in detrazione sulla denuncia dei redditi qualche scontrino in più per farmaci, ma non dovuti, al fine di risparmiare (= evadere) un po' di tasse.
Altre schiere di mignottone d'alto bordo (chissà perché ne ha sempre così tante intorno a sé, forse perché le fa annaspare nel barile del miele), gridano all'attentato alla democrazia da parte dei giudici perché indagando hanno chiarito il lercio meccanismo di cui sopra e, invece, potevano passarci sopra, per Lui, ovviamente, che è un grande leader che è stato votato da miliardi di elettori (dopo averli rimbambiti con le sue televisioni, e il Piano di rinascita democratica di Gelli, di cui queste costituiscono un potente strumento - peggio di una rivoltella alla tempia).
Poi altre mignottone che gridano alla guerra civile (un ex-comunista di Livorno, tale Biondi), altre ancora vogliono la grazia, l'indulto, il salvacondotto, e altre amenità simili.

Ma il tale è delinquente e deve andare in galera e, invece, vuole dettare lui le condizioni della sua esistenza e ricatta tutti, Napolitano, Letta, e chissà chi altro oltre ai giudici ai quali dice: mhò ve lo faccio vedere io come vi cucino con la riforma della giustizia! E qualche imbecille si fa intimidire o, più mediaticamente, annuncia che "per il bene del Paese" il governo deve andare avanti, sennò lacrime e sangue per tutti (meno che per la casta, ovviamente), cioè "salviamo il cavaliere". E poi il bau-bau dei mercati, come la chiesa dei secoli passati faceva col diavolo.

Non ho molta fiducia nella gente, ma spero che almeno a settembre, a ferie concluse, si sollevino i comitati garantisti, tipo costituzione, statuto dei lavoratori, ecc. e, soprattutto, quelli dei centri sociali, che insieme diano un avviso alle tante mignottone (ripeto: di genere maschile e femminile), che si sono viste in questo periodo che, pur di non lasciare il bidone del miele del cavaliere, tanto si sono indaffarate in tv. E che queste vengano non sottoposte a bucato, come fece Togliatti con i fascisti, o ex-fascisti che li lasciò nei gangli dello stato e degli enti amministrativi vari, ma che vengano spazzate via dalla scena indegna della politica di questi ultimi 30 anni. In quanto alla gente, si spera, poi, che abbia l'orgoglio di essere folle che si sollevano (vedi Le Bon) almeno sull'onda di una emotività di sdegno e di rifiuto di tanto lerciume.

Ma c'è qualcuno che sa far leva su questo, cioè un leader a sinistra? O questi sono così garantisti, e pazienti, perché anche loro intrallazzano allo stesso modo del cavaliere?
Sarà pure quel che sarà, ma il M5S può costituire questa alternativa.

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