domenica 30 novembre 2008

Un cavaliere stronzo e una sinistra imbecille, con proposta

Se non rompi con Di Pietro, niente dialogo!
E allora la sinistra fa di tutto per misconoscere Di Pietro.
Se poi il cavaliere fosse sul punto di accettare il dialogo, troverebbe un altro neo nella sinistra ... che so ... guarda troppo al conflitto d'interessi.
E allora a sinistra si parlerebbe sì di comflitto ... ma tra generazioni, oppure quello della seconda guerra d'indipendenza.
Se poi, ancora, il cavaliere fosse nuovamente sul punto di dialogare, chiederebbe che, però ... i calzoni dell'opposizione sono troppo alti.
E allora la sinistra se li calerebbe.
E via di seguito.
E la sinistra becca ... come una gallina ...
Ma quale sinistra, quelli sono solo cretini (e mica del tutto però, ci fanno), e per di più in cerca di poltrone (ma ci pensa il re del centro a fregarli), la sinistra non l'hanno mai vista ... e il ruolo di opposizione gli va stretto al "volemose bene".
Se potessi, mi dimetterei da questa classe politica.

Farei una proposta.
Come per la luce, il gas, i telefoni, ecc., è possibile scegliere (si fa per dire) un altro fornitore/gestore, così dovrebbe essere per la classe politica (intendendo quel coacervo di mascalzoni di destra e di sinistra che con protervia ora occupano la scena politica italiana).
Ma questo potrei farlo solo cambiando paese, che so ... la Francia, la Spagna, come hanno fatto da tre generazioni i miei antenati, e pure mio figlio. Però non voglio abbandonare l'Italia, che mi piace più di altri paesi. E poi non mi sento pronto per lasciargli campo libero, dunque, mi tocca essere schiavo e suddito in casa mia dove, pure, il re una volta lo abbiamo accompagnato alla porta. Comprenderete bene quali sentimenti si possano provare ...
Della serie: “Non dite mai ad uno stronzo che è uno stronzo. Potrebbe fare lo stronzo.” (Pierpaolo Pasolini), e aggiungerei, "tanto lo fa lo stesso già ora".

La proposta sembra bislacca, ma per quale ragione posso farmi affogare dalla Coca-Cola, dalla Pepsi-Cola e dalla Nestlè (che lo fanno anche in altri paesi) e non dovrei, qui, nel mio paese, potermi fare governare da un diverso sistema politico o da una diversa classe politica?
Che forse lo Stato attuale è sovrano, condizionato com'è da coca-cola di turno, da C.E.E., da mafie e finanziarie sovranazionali e locali?
E, allora, che male c'è se ci fosse anche un altro sistema politico in concorrenza con quello attuale (ripeto, fatto indifferentemente da destra e da sinistra, come lo conosciamo)?
Magari un sistema politico di piccoli numeri, che amministrasse scuole, ospedali, strade, ecc. in conto proprio e al quale pagare le mie sudate tasse, in concorrenza con quell'altro. Si darebbe un bel calcione nel sedere a tanta gente!!! E si finirebbe finalmente di dire ipocritamente che lo Stato è sovrano sul proprio territorio e sulla propria gente.
Così potrei votare chi realmente poi mi governerà, e non votare uno che poi non mi governerà, e dovrò essere governato, come ora, da politici votati da una massa di cittadini alienati e rincitrulliti dalle promesse televisive del berlusca di turno.

E già ! Perchè se la mia proposta è nata tre righe sopra, ridendo e scherzando, in realtà va dritta-dritta al nocciolo della questione. E cioè: è giusto che quella massa rincitrullita dai vari "L'isola dei famosi" e simili, che conosce poco o niente delle questioni al di là del proprio naso e che, dunque, è strumentalizzabile con qualche promessa imbecille - dicevo - è giusto che quella massa condizioni così malamente la mia vita?
Niente in contrario se così gli va bene, si facciano scorticare pure dall'attuale classe politica. Ma a me lasciatemi scorticare da chi preferisco io (come faccio adesso, che posso scegliermi il medico di fiducia, il panettiere di fiducia, ecc.).
Abbiamo traslato la democrazia greca nel nostro mondo e, per un equivoco senso dell'egualitarismo, abbiamo ammesso tutti al voto, mentre i greci escludevano i cosiddetti "idiotes", cioè coloro che erano alieni da interessi nella gestione della cosa pubblica perché non possidenti.

Si dice che un popolo ha i governanti che si merita. Ma quei governanti io non li voglio a governarmi. Ne vorrei altri. E, allora, perchè non poterli scegliere?
Non saprei come chiamarli, e non vorrei offendere nessuno, ma quegli idiotes oggi sono condizionabili come lo erano al tempo dei greci. "Panem et circenses" diceva Giovenale al tempo dei Romani. E, infatti, oggi cosa gli danno di nutrimento agli didiotes? Pane e divertimenti, appunto.
A meno che ... ma qui ci ha pensato per tempo berlusca e la P2, con l'attuazione del Piano di rinascita democratica (sic!), che si sono impossessati del cervello degli idiotes con la televisione, e sono capaci di far credere loro che scegliere Dell'Utri e simili sia una propria libera scelta, come quella canzone di Luigi Tenco sul Cameriere Antonio in La ballata della moda.

Se il video non si apre, vai alla pagina di YouTube.

A meno che - dicevo - tutti i cittadini possano essere messi in grado di fare scelte conoscendo bene chi scelgono prima di tutto e, insieme, di conoscere quanto più possibile sulle questioni di cui si dibatte.
Altrimenti, e pare la cosa più sensata, non rimangono che due strade:
a) Consentire il voto a chi sa, mediante una specie di patentino per conseguire il quale occorre fare un esame, e negare il voto, o relegarlo solo all'ambito di quartiere, a chi non sa. Un pò come l'accesso attuale all'università, o come il voto a valenza differenziata che esprimono gli stranieri nel nostro paese.
b) Abrogare lo Stato com'è adesso, e sostituirlo con più sistemi amministrativo-politici, come ho detto sopra. E forse, più che di abrogazione, parlerei di riduzione quasi a zero dello Stato, lasciandogli solo la funzione di istituire le regole con cui possano convivere questi nuovi sistemi amministrativo-politici. Al ché si ritornerebbe quasi da capo, poiché risorgerebbe il problema di chi mandare a Roma, e quanti per ogni fazione, a stabilire quelle regole comuni.

Come si vede, la seconda strada è poco praticabile (ve lo immaginate che un pezzo dell'ospedale della mia città cada sotto un sistema amministrativo-politico e un pezzo sotto un altro?), mentre la prima è praticabilissima, senza stravolgere un bel niente. E potrebbe essere articolata in una serie assai semplice di misure, come ad esempio, in ordine di tempo:
1) Concessione della tessera elettorale a chi ha superato l'esame e, periodicamente, sostenga un esame che dimostri il permanere delle condizioni che ne hanno consentito il rilascio. Istituzione dell' Esame di Cittadinanza, in modo che chi non lo abbia superato all'inizio possa superarlo più tardi.
2) Abrogazione dell'istituto della proprietà privata sui mezzi di comunicazione (TV compresa) da estendere almeno a livello europeo (visto che la CEE può condizionarci su tante cose, lo faccia almeno per questa), atteso l'interesse quasi esclusivamente pubblico, come i fiumi o il mare, o almeno frammentazione dell'assetto proprietario (da non raggirare con il sistema delle quote come nelle società per azioni) ad un livello bassissimo, in modo che più soggetti possano fare una propria politica dell'informazione.
3) Potenziamento della funzione culturale della televisione per far conoscere realmente le questioni a tutti, ed eliminazione dei programmi che costituiscono un avvilimento della persona (a livello europeo).
Non ne verrebbe fuori un sistema migliore?

1 commento:

Pacoloio ha detto...

Ma va a cagare, torietoreri, fatti pubblicità da un'altra parte ... magari sul sito di c.l..