domenica 24 marzo 2013

Paolo Barnard e la critica dell'economia politica contemporanea

Giornalista libero con questo sito, praticamente chiuso di recente, espone una realtà che sfugge all'analisi della politica, non si sa se per mera ignoranza o per calcolo di convenienza, il ché è la stessa imperdonabile cosa.
Consiglierei di partire da questo video YouTube relativo anche a Mariarca Terracciano, e da questi cinque video, intitolati "Il grande crimine" (parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6,) per una durata totale di un'ora e mezza, per poi ritrovare più facilmente il filo conduttore nelle varie pagine del sito di Paolo Barnad.
Avviso che su YouTube ci sono molti video-spazzatura che ridicolizzandole con banali considerazioni da "battute del bar dello sport" pretenderebbero di smontare le tesi di fondo dell'argomento. Molti di questi, inoltre, hanno disabilitato i commenti, segno che alla prima prova hanno ricevuto critiche aspre e dure.
Mi pare che mai come in questo momento occorrerebbe rifondare l'Economia Politica, poiché è dai tempi del Capitale di Marx che si confrontano tesi che oggi sono superate almeno all'80% del loro contenuto, e non per il progresso dei tempi, ma per il costante sviamento che negli ultimi 50-70 anni ne è stato fatto nelle facoltà di economia, e lo sviamento è proprio quello di sostenere che la ricchezza viene prodotta dal capitale e non dal lavoro. Mentre non vi è paese prospero che non si regga sulla ricchezza prodotta dal lavoro, poiché il commercio e la finanza non sono altro che "forme di circolazione" della ricchezza e non potrebbero produrne affatto.
E questo vale anche per i paesi ricchi come USA o Svizzera, i quali prosperano appunto sulla ricchezza prodotta dal lavoro, solo che in questi casi alla ricchezza prodotta dal lavoro dei cittadini americani e svizzeri viene aggiunta altra ricchezza da lavoro ma non prodotto da questi, bensì ricchezza rapinata ad altri paesi, specialmente quelli poveri o quelli dittatoriali sotto "protezione" americana, e ciò avviene sia con l'esercizio del cosiddetto "diritto internazionale" (scritto dai paesi forti per i paesi forti), sia con l'esercizio di prestiti e, dunque, di debiti a carico dei paesi da rapinare e a favore del FMI, sia, quando USA e satelliti (compresa la UE) non ce la fanno con tali mezzi, con l'uso della forza militare, dapprima mascherata da missione di pace e poi, se non funziona ancora, con la guerra vera e propria.
Che tali operazioni imperialistiche abbiano un costo enorme è indubitabile, ma non ci si fa scrupoli, si possono finanziare anche senza le tasse dei cittadini, ma attingendo al traffico internazionale della droga , non il traffico dei cosiddetti criminali, ma quello dell'esercito americano (ricchezza anch'essa prodotta da cittadini di paesi sotto "protezione americana", e poi depredati con la forza dei cannoni).
Buona lettura del sito di Paolo Barnard.