giovedì 25 luglio 2013

Notizie, notizie spazzatura e Napoleone

I giornalisti, cioè coloro che seguono i fatti salienti di un territorio, riportano le notizie al proprio giornale, o cartaceo o web, qui vengono associate con altre notizie su quel fatto provenienti da altri giornalisti per comporre la pagina, con il commento di essi, il quale, a volte, è “la notizia stessa”, cioè il “fatto” scompare o, meglio, si trasforma in “puro commento”. Il lettore legge la pagina e crede di apprendere “il fatto” quando invece apprende solo “il commento del fatto”, con tutte le distorsioni e le interpretazioni di comodo, sia del giornalista stesso che della testata, cioè dello staff editoriale, compreso il direttore responsabile che, salvo lodevoli eccezioni, “risponde” all’editore, cioè al padrone del giornale.
In sintesi, molto spesso il lettore, aderendo acriticamente a ciò che ha letto (dal momento che non può avere riscontri e questo il giornalista e la sua testata lo sanno) , si fa un’opinione distorta di come sono andati i fatti e, di conseguenza, assume la propensione ad agire concordemente con la lettura effettuata.
Metafora: i “media”, e il web in particolare, sono come gli oceani e i mari, avvolgono la gente come quelli avvolgono i continenti che sono imbrigliati dagli oceani e non è il contrario. Chi vorrebbe regole è come colui che vorrebbe tracciare un confine agli oceani: ma ... sono gli oceani che imgrigliano i continenti e talora li inghiottono, come i media avvolgono il lettore e lo frastuona di notizie spazzatura.
Altra metafora: la comare del condominio che sparla della signora Maria, e lo fa anche al supermercato, al mercato di quartiere, in parrocchia, e via dicendo. Ad essa si aggiungono altri che sparlano tutti dei vizi della signora Maria. Finché la povera crista soccombe, o lascia perdere, tanto poi la verità viene fuori e sommerge la comare.
Sono due fenomeni incontrollabili e non imbrigliabili, sia i media, sia le chiacchiere. Meglio verificare di persona la notizia, se si può. E se non si può, perché l'autore non fornisce elementi da riscontrare, allora mettiamola nel cesso quella notizia. Non valeva un fico secco.
Poi occorre dire che il web "tocca" si e no il 10-20% delle persone, e lo fa con un solo 2 % del suo contenuto - nemmeno, direi.
A me pare un mondo di isterici, tutti dietro alla notizia, ma tutti all'oscuro dei meccanismi che governano il mondo dal XVII secolo in poi, a cominciare dalla "società anonima di capitali" inventata proprio a quel tempo in Inghilterra.
Ci vuole molto più acume a seguire la storia lunga dei fatti che quella corta.
Lasciate perdere l'isteresi della comare delle notizie, e anche l’isteresi della comare dei sondaggi. Ci vuole poco ad orientare un sondaggio: basta far vedere per due settimane le immagini di rumeni che rubano o fanno della piccola delinquenza e poi chiedere a 1000 persone che ne pensano dei rumeni. Verrà fuori che il 90 % ne pensa male. Se invece per due settimane facessimo vedere rumeni che lavorano come gli italiani, allora quel sondaggio direbbe che i rumeni sono ok.
Capite in che ambiente ci troviamo? Uno assume idee e orientamenti non dai fatti, ma dalle notizie della comare di condominio, che notizie non sono, perché già orientate e interpretate opportunamente. E io direi, se non è scemo un tale fatto così, allora io sono napoleone in persona.
Non c’è niente da fare, gli stupidi riempiono il mondo, e l’uso del cervello per fare inferenze e deduzioni non pare il forte che di una piccolissima percentuale di persone, e neanche per tutto il tempo della loro vita da adulti (ci sono anche per essi delle defaillances, a volte anche lunghe e, a volte anche qui, di comodo).
Riferimento a una "notizia" su Saviano.

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