domenica 25 maggio 2008

La giustizia del manganello - Pigneto, Roma 23-5-08

Picchiatori - Il nuovo stile (un pò vecchiotto però)

Roma, raid neonazista
(24 maggio 2008)
E' accaduto nel quartiere multietnico del Pigneto. Un gruppo di giovani armati ha danneggiato negozi e pestato un barista del Bangladesh. Simona Zappulla, cronista dell'Agi, si trovava per caso nella zona. Ecco il suo racconto a Radio Capital.

Le immagini di Repubblica.it, l'articolo con la dichiarazione di Alemanno ed i commenti dei lettori. Sembra un facsimile dell'aggressione del 19 aprile scorso al circolo Mario Mieli di Roma, o di quella del 25 aprile in piena campagna elettorale di Roma per il ballottaggio, o di alcune anche in altre città.

Chi ha lanciato il sasso e nascosto la mano?

Tranquilli ragazzi! Il fascismo è cosa vecchia: non c'è più - parola di Fini. E poi siamo garantiti: anche Alemanno dice: Punire i responsabili in modo esemplare.

E' la storia che si ripete? Ma no! ... qui è tutto diverso ... mica se la prendono con gli ebrei! Tanto ormai sono camerati anche loro (verso i palestinesi), anzi, pure di più dei fascisti del Ventennio. Parlo dei governi, naturalmente. Ai palestinesi non li mettono al forno, ma gli tolgono l'acqua potabile e, per evitare che bevano gratis, gli bombardano i pozzi e le cisterne che stanno sui residui territori palestinesi. Un pò come i romani facevano agli etruschi: gli avvelenavano i pozzi gettandoci dentro una carcassa di pecora morta e in putrefazione.

P.S. - Una domanda impertinente, anzi, due: 1) chi era quel tale, di età avanzata rispetto agli imberbi picchiatori, che comandava il gruppo dando ordini dai marciapiedi di Pigneto (secondo le testimonianze dei presenti)? 2) E perchè il 113, chiamato proprio all'inizio dell'aggressione, come riferiscono i testimoni sulla stampa, pare non abbia dato segni di vita?

Se c'è da trarre una conclusione (parziale ... si sa) da indirizzare alla destra è che è meglio non soffiare su questi fuochi, nè fare doppi giochi, altrimenti la maschera del "fascista sdoganato" cadrà presto. Non pare, infatti, così casuale la vittoria delle destre alle due elezioni recenti (nazionali e romane) ed il risorgere di fenomeni di intolleranza politica ed etnica. Che siano camerati che sbagliano?

Un invito ai blogger che ne avessero voglia e tempo: raccogliere in un sito tutti gli episodi di aggressione di tipo politico e xenofobo, di qualunque colore, apparsi sul web.

Il gruppo di foto in alto è tratto da Repubblica.it. Sotto: una vignetta che illustra la complessità della situazione.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

repubblica è un giornale(giornale si fa per dire) talmente squalificato, da non meritare alcuna attenzione
ciao
sarc.

Pacoloio ha detto...

Tra i quotidiani nazionali che hanno comunicato i dati alla Agenzia PRIMA, risulta che il Corriere della Sera ha avuto una media di vendite giornaliere da feb.2007 a feb.2008 di 576 mila copie, Repubblica di 562 mila, La Stampa di 266 mila, Il Giornale di 195 mila e Libero di 125 mila, superati, questi due ultimi, dal Messaggero che vende 207 mila copie, poi c'è il Secolo XIX che arranca a 102 mila copie. Fonte: http://www.primaonline.it/dati/index.asp
Questa agenzia non dispone dei dati di altri quotidiani di destra, tipo L'Osservatore Romano, La Padania, ecc..

Non mi pare di aver bidonato i miei lettori se ho fatto riferimento a notizie fornite da Repubblica. Mi pare che i lettori di Repubblica smentiscano con i numeri l'asserzione di Sarc. di cui sopra.

Certo a Sarc. sarebbe piaciuto di più che facessi riferimento ad un giornale a lui gradito. Mi impegno a farlo al prossimo post sui pestaggi dei neonazisti.

P.S. - Non sono informato se l'Agenzia PRIMA sia di destra o di sinistra, e se questo per Sarc. possa essere significativo. Caso mai, mi indichi lui un'agenzia di rilevamento delle tirature a lui gradita, così potremmo fare un confronto.

Anonimo ha detto...

Ciao!
Sono Anna!
volevo che sapessi che adesso è intervenuto Berlic (il diavolaccio) nella discussione e mi sembra dica cose interesanti.
(Si tratta del commento n. 136!)
Se ti va, fai un salto dalle mie parti!

Anonimo ha detto...

A me non iteressano i giornali in quanto ritengo i giornalisti una razza infame.

Cmq il tuo repubblica,more solito, ha pubblicato una notizia falsa, non si tratta di raid neonazista, ma di una comunissima azione criminale: un furto di portafoglio con relativa rappresaglia, evidentemente il derubato non è proprio uno stinco di santo.
Naturalmente repubblica e gli altri giornalucci si guarderanno bene da rettificare.....o se proprio saranno costretti a farlo diranno che il nonno di quel tizio a partecipato alla marcia su Roma.

ciao
sarc.

Anonimo ha detto...

scusa ma ho commesso diversi errori
di battitura
ciao
sarc.

Pacoloio ha detto...

Mi pare che ci sia un solo errore: quel "a partecipato", che si può scrivere "ha partecipato", oppure, più fascisticamente "à partecipato". Il duce infatti non gradiva la H iniziale, diceva che non apparteneva alla tradizione della lingua italiana. Alle elementari mi hanno insegnato, anni 1961-64, che la H iniziale si poteva sostituire con la lettera accentata, evidentemente anche la maestra era cresciuta sotto il duce.

Comunque, per tornare all'argomento, se mi dovessero rubare la macchina (nonostante sia una utilitaria), vista l'aria che tira, e per stare nelle proporzioni, dovrei mettere su una squadra di 1000 uomini, si 1000 come i garibaldini, magari con schioppi a canne mozze e pugnali infilati nelle cinture, meglio se anche una mezza dozzina di cannoncini leggeri (come fece Napoleone a Tolosa), e per comandarli dovrei assoldare almeno 10 capitani dei lupi di toscana, che sono coraggiosi, e distruggere le vetrine di almeno 12 isolati del quartiere dove vive il ladro. Solo così la mia macchina potrebbe essere degnamente vendicata. Se poi un domani dovessi comprare una mercedes, per fare lo stesso servizio, allora dovrei provvedere con una brigata di almeno 12.000 uomini (compresa l'antiaerea e le squadre Anti-NBC, forse anche una compagnia del genio pionieri e una del genio pontieri, non si sa mai, meglio abbondare).

No, caro Sarc., questi sono proprio fascisti, ed è già un complimento galante.

Anonimo ha detto...

il lavaggio di cervello che fanno i giornali è proprio devastante.

Se ti fa piacere credilo pure.

ciao
sarc.

Anonimo ha detto...

Caro Pacoloio
ti ho inviato una email con due immagini di un mio dizionario italiano del 1864.
Dove si riporta la " a con accento grave" proprio nel significato di ha verbo avere.
devo dedurre che nel 1864 c'erano già i fascisti???
ahahah
ciao
sarc.

Pacoloio ha detto...

Più sopra dico: "Il duce infatti non gradiva la H iniziale, diceva che non apparteneva alla tradizione della lingua italiana.", e non che l'ànno inventato i fascisti, ma solo che ànno riportato in auge l'uso dell'accentato.
C'è poco da fare "ahahah".

Comunque la lingua la fanno i parlanti, come dicevano De Saussure e Barthes, nel momento che la parlano e al tempo che la parlano, e non i dizionari, tanto meno quelli desueti. In Francia, che ci tengono alla "grandeur", il governo, come al tempo del duce, si è intromesso nella questione, per cui colà non esiste la parola "computer", è sostituita da "ordinateur". Fanno bene, fanno male? Non saprei.
A presto

Anonimo ha detto...

si vede che leggi repubblica! hai la maniera tipica di stravolgere quello che dicono gli altri, proprio come il pinocchiesco scalfaruccio.Ti ho riportato un vecchio dizionario solo per farti vedere, che quella era un'ortografia ben antecedente al fascismo.

capisco la tua avversione per tutto ciò che era fascista,
ma capisco meno la mancata avversione per tutto ciò che è comunista.

Si tratta solo di diversità di colore della camicia....
forse nella tua zona non ci sono centri sociali e fucine di terrorismo,come qui da noi.

ciao
sarc.

Pacoloio ha detto...

1) No, qui la tolleranza è ancora una facciata di maniera, ma l'intolleranza è sotto la pelle, specie nelle scuole superiori frequentate anche dai figli della borghesia (non ho detto di quale colore, poichè ce n'è dappertutto, come l'arcobaleno), c'è un arrivismo individualista che non promette bene.

2)Ti ringrazio, anche se in ritardo, delle copie delle pagine che mi hai mandato. Comunque anche li si dice che l'accentato è poco in uso, figuriamoci 60 anni dopo, quando a qualcuno venne in mente di rimetterlo in auge.

3)Non capisco cosa avrei stravolto delle tue parole.

4)Non leggo quasi mai i giornali cartacei, tantomeno Repubblica, cartaceo o web che sia, e se lo faccio cerco anche altre fonti sui fatti, non foss'altro perchè riportano dettagli diversi. Quindi non so come fai a vedere che lo leggo.

5) Anche il colore delle camicie qualcosa lo dice. Quelle rosse di Garibaldi fecero l'Italia, anche se non gli italiani. Quelle nere fecero disastri immani dal 1919 al 1945, nel Paese e ovunque sono andati a sparacchiare (con la mira di spartirsi il bottino di guerra a rimorchio di Hitler), e innescarono una conflittualità interna di cui ancora oggi se ne sente il peso, e che ogni tanto si rinfocola. Ce solo da augurarsi che ci si calmi e che si veda con occhi più obiettivi la situazione del Paese. La destra ha vinto le elezioni. E' mai possibile che l'unico sentimento che sa trasmettere è quello del manganello? Ci si aspetterebbe qualche lezione di saggezza politica ed economica, visto che alla sinistra imputate questa carenza. Ma purtroppo le elezioni non le ha vinte la destra, ma Berlusconi, al quale serve il sostegno per le sue cose.
A presto

Anonimo ha detto...

Caro Pacoloio
quanto pare il famoso fascista
del Pigneto è invece un koglione DOK
con tanto di tatuaggio del "che" sul braccio.....

Garibaldi? poverino nelle elezioni del '48 c'erano tutti i manifesti del PCI che lo ritraevano....con la camicia rossa...come se fosse vivo ed amico di togliatti,
invero era tendenzialmente un socialista romantico, ma non credo proprio che avrebbe sposato antitalianità del "migliore"
ciao
Sarc.

Pacoloio ha detto...

@ Sarc, Vedi nuovo post del 29/5 sul Pigneto.

Garibaldi, più che un socialista mi pare fosse un ingenuo della politica. Si è appoggiato agli Inglesi per la famosa spedizione, ai quali interessava lo zolfo e il vino della Sicilia, poi s'è fatto fregare Nizza da quell'altro "raffinato" statista di Cavour, che non ha esitato ad "usarlo" pur sapendo che era stato un ladro di cavalli in America latina e, per questo, gli avevano mozzato un orecchio, che lui copriva con i capelli lunghi.
A presto